Lukaku, un carrarmato a disposizione di Mou per una big Roma: gol, record e il rapporto con lo Special

Lukaku, un carrarmato a disposizione di Mou per una big Roma: gol, record e il rapporto con lo Special

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IL PERSONAGGIO (di Nicolas Terriaca) – Un aereo atterra a pochi metri da oltre 5mila persone che aspettano questo momento da un’estate intera.

Scende il pilota con tutta la sua squadra, si prende gli applausi ed ecco che alle sue spalle muove i primi passi il motivo di tanta euforia: un gigante di 191cm che da Bruxelles é stato portato a Roma appositamente per far sognare quella gente. L’uomo, che porta con sé 93kg di muscoli, saluta l’intero popolo presente di fronte a lui e si dirige verso di loro, che nel mentre, ostentano la gioia con cori e fumogeni. Non é un film ma é l’americanata del presidente giallorosso Dan Friedkin che, con il suo aereo privato, ha portato nella Città Eterna, a pochi metri da un’intera tifoseria festante, uno degli attaccanti più forti in circolazione: Romelu Lukaku.

Un carrarmato che schiaccia le difese per fare gol: Lukaku e una carriera passata a segnare

La Roma ha acquistato Romelu Lukaku con la formula del prestito secco oneroso a 7 milioni di euro. Il classe 93′, per vestire la casacca giallorossa, si è abbassato l’ingaggio di circa 3,7 milioni. Un passaggio chiave per concludere un affare straordinario che ha sicuramente la firma di Tiago Pinto. Il general manager portoghese, con il supporto della proprietà, ha portato a Roma un attaccante che, tra club e nazionale, ha segnato circa 363 gol e ha servito 109 assist. Insomma, un carrarmato che abbatte le difese avversarie.

L’attaccante belga ha avuto un’infanzia difficile e lui stesso raccontò un aneddoto emozionante: ‘Un giorno tornai a casa da scuola e vidi mia madre in lacrime. Le dissi: ‘Vedrai che cambierà, presto giocherò nell’Anderlecht. Staremo bene e non dovrai più preoccuparti.’ Avevo 6 anni”. Romelu è stato di parola. Lukaku, infatti, muove i primi passi da calciatore nel settore giovanile dell’Anderlecht nel 2006 ed esordisce in Jupiler Pro League all’età di 16 anni. Il carrarmato di Anversa con la squadra belga segna 41 reti accompagnate da 18 assist in 98 partite. Questi numeri convincono il Chelsea a investire su di lui 15 milioni di euro. Lukaku, però, fatica ad imporsi con i Blues, motivo per cui viene ceduto in prestito al West Bromwich dopo appena un anno. Il classe 93′ torna a parlare la lingua che conosce meglio: quella del gol. Romelu, infatti, realizza 17 reti corredate da 7 assist in 35 sfide di Premier League.

La stagione successiva, torna al Chelsea dove incontra per la prima volta José Mourinho. Inizialmente il rapporto non decolla, per cui, Lukaku viene ceduto all’Everton con il quale si impone in maniera dominate: 87 gol e 29 assist in 166 partite. Lukaku successivamente passa al Manchester United dove ad accoglierlo c’è nuovamente lo Special One. La musica però è cambiata, infatti, Mourinho punta forte su di lui e lo schiera in 73 partite. Romelu risponde presente: 33 reti e 11 passaggi decisivi. Dopo aver continuato a segnare a Manchester (96 partite, 42 gol e 13 assist), il classe 93′ sbarca in Serie A con la maglia dell’Inter. Lukaku si ambienta subito e nella sua prima stagione italiana supera i portieri avversari in 23 occasioni. L’anno successivo porta i nerazzurri a vincere lo scudetto: 24 reti, 10 assist e premio come miglior giocatore della Serie A.

Dopo due stagioni da protagonista, il carrarmato di Anversa torna al Chelsea ma non rispetta le premesse di un investimento da 115 milioni: 15 gol in 44 gare e nuovamente girato in prestito all’Inter. Romelu, al suo ritorno in nerazzurro, vive un’annata complicata a causa di qualche problema muscolare che ha condizionato fortemente il suo inizio di stagione. Dopo aver trovato continuità dal punto di vista fisico, però, torna a essere il carrarmato che abbatte le difese avversarie: nelle ultime 8 giornate di Serie A, segna 7 gol e fornisce 4 assist che permettono all’Inter di centrare la Champions League. Ora c’è nuovamente Mourinho nel suo cammino.

Lukaku e i numeri che fanno sognare la Roma: record di reti in Europa League e un feeling particolare con gli esordi

Romelu Lukaku non ha mai vinto un trofeo internazionale organizzato dalla Uefa. Nonostante ciò, il gigante belga ha un ottimo rapporto con le competizioni europee, soprattutto con l’Europa League. Il carrarmato di Anversa, infatti, detiene un record incredibile: nelle ultime 11 gare della competizione ha sempre segnato (15 reti e 4 assist), nessuno come lui.

In aggiunta a questi numeri, ce ne sono altri che testimoniano la grandezza e la continuità di Romelu Lukaku. Nelle 10 stagioni precedenti a quella attuale, solo Robert Lewandowski (10) ha raggiunto la doppia cifra di gol più volte di lui (9) nei top 5 campionati europei. Considerando anche quelli minori, dalla stagione 2009-2010 solo in 2 occasioni non ha segnato almeno 10 reti. Ciò è accaduto al Chelsea nell’annata 2020-2021 quando Romelu si è fermato ad 8 centri in Premier League e nella prima esperienza con i Blues quando non fu praticamente mai impiegato.

Un altro dato interessante che fa sperare i tifosi della Roma, riguarda gli esordi dell’attaccante belga. Lukaku, infatti, solo due volte non ha segnato alla prima gara, mentre nelle altre occasioni ha sempre scaraventato il pallone in rete. Mourinho vorrebbe portarlo in panchina contro il Milan (5 reti in 8 match per il belga) e, nel caso dovesse servire, si augura di vedere Romelu nella versione ‘carrarmato da esordio’.

Il rapporto tra Mourinho e Lukaku: da un inizio difficile, al muro di mattoni da abbattere per lo Special One

9.5.2022 Fiorentina vs Roma (Serie A) Sport; Calcio; Nella foto: Mourinho (Foto Gino Mancini)

Il percorso di Mourinho e Lukaku si incrocia per la terza volta. Lo Special One ha già allenato l’attaccante belga al Chelsea quando era molto giovane e al Manchester United. Nella prima esperienza con i Blues (2013-14) quando Romelu era ancora un bambino, utilizzando la terminologia Mourinhana, i due non ebbero un ottimo rapporto.

Lukaku, infatti, pensava di essere pronto per giocare mentre lo Special One non lo riteneva maturo a tal punto. L’attaccante belga tornò a parlare di quel periodo della sua carriera: ”Le difficoltà iniziali con Mourinho erano legate al fatto che io volevo giocare e credevo di meritarmelo. Lui invece pensava che io non fossi pronto. Era la tipica situazione in cui un giovane calciatore vuole giocare per mettersi in gioco, mentre l’allenatore aspetta che faccia un salto di qualità. Se devo essere onesto, nel mio caso, mi ero migliorato molto negli ultimi due anni e lui non credeva in questo. Perciò sono andato via”.

Nel 2017 Mourinho è alla ricerca di un attaccante e, nonostante le incomprensioni al Chelsea, consiglia al Manchester United di investire su Lukaku. Lo Special One viene accontentato e il rapporto tra i due cambierà notevolmente. “Andrei contro un muro di mattoni per Mourinho e lui lo sa. Quando avevo 19 anni lui è stato molto duro con me ma ora lo capisco, è l’allenatore type=’text/javascript’ ideale per la mia crescita. In fondo voleva solo che migliorassi. Un tipo come lui non vuole competere per essere il numero 2, vuole sempre essere il numero 1”. Dichiarò il gigante belga.

Nel 2021, ai microfoni di Sky Sport, Lukaku parlò del suo legame professionale con Mourinho: “Abbiamo avuto un buon rapporto lavorativo e personale, perché lui mi ha compreso sia come uomo sia come persona. Ai tempi lui non mi aveva capito, perché ero un giovane ragazzo e non conosceva il background della mia vita. Ora invece lo conosce, sa l’uomo che sono, gli sarò sempre grato perché è stato il mio sogno da bambino essere allenato da lui. Ognuno ha il suo rapporto particolare con Mourinho. Ogni tanto facciamo a testate, ma lo adoro. E penso che mi adori anche lui”.

Successivamente anche lo Special One si espresse sulla crescita esponenziale di Lukaku: “Quando l’ho conosciuto al Chelsea era un ragazzino, mentre a Manchester era in fase di sviluppo. All’Inter, invece, è diventato un top”. Quel top che dovrà aiutare la Roma a tornare almeno in Champions League dopo 5 stagioni di astinenza dalla prima competizione europea. I tifosi sognano qualcosa in più e anche la società ci crede: nel contratto di Lukaku, infatti, ci sono dei bonus legati alla vittoria dello scudetto.