Italia, Gattuso: “Obiettivo Mondiale. Bonucci nel mio staff. Perrotta, Prandelli e Zambrotta ci daranno una mano”

Italia, Gattuso: “Obiettivo Mondiale. Bonucci nel mio staff. Perrotta, Prandelli e Zambrotta ci daranno una mano”

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E’ il giorno della presentazione di Rino Gattuso, come nuovo CT della Nazionale italiana.

Dopo l’esonero di Spalletti e il rifiuto di Ranieri alla proposta di Gravina, la FIGC ha scelto l’ex tecnico di Milan e Napoli tra le altre, per affrontare il mare in tempesta e provare a portare in porto la nave, un Mondiale che manca da 8 anni.

“Questo è un sogno che si avvera, spero di essere all’altezza. So che il compito non è facile ma di facile nella vita non c’è nulla. Io e io mio staff sappiamo che c’è tanto da lavorare, ma c’è la consapevolezza di poter fare un grandissimo lavoro. C’è da lavorare, da andare in giro e parlare coi giocatori per entrare nella loro testa. Sento dire da tanti anni che non c’è talento, ma io penso che i giocatori ci siano e dobbiamo solo metterli nella condizione di farli esprimere al massimo. L’obiettivo è riportare l’Italia al Mondiale, per noi e per il nostro calcio è fondamentale”.

“Dobbiamo ritrovare l’entusiasmo . ha proseguito il Neo CT – non pensare in modo negativo. Chi viene a Coverciano deve arrivarci con entusiasmo, creare una famiglia credo sia la cosa più importante. Oltre la tecnica e la tattica dobbiamo ritrovare quel gruppo che per tanti anni ci ha contraddistinto nel mondo”.

4-5 giocatori di questo gruppo sono tra i primi dieci nei loro ruoli. Però ripeto: squadra, non singoli giocatori. Sono convinto che la squadra abbia dei valori e si possa raggiungere l’obiettivo. Quando Buffon e Gravina mi hanno chiamato non ho esitato un istante, credo abbiamo le doti per raggiungere l’obiettivo”.

Infine sulla struttura e i suoi collaboratori: “Ho Bonucci nel mio staff e poi altri cinque componenti che lavorano da anni con me. Prandelli, Zambrotta e Perrotta ci daranno una mano insieme a Viscidi. Io col Napoli ho perso una Champions con 77 punti, col Milan non ci sono andato per un punto. Con l’Hajduk dopo 19 anni ci siamo giocati il campionato con una squadra imbottita di giovani. Dipende poi come vengono scritte le cose: poi solo una squadra vince il campionato, solo una vince. Poi però bisogna vedere il lavoro e come ha lavorato, se ha fatto crescere i giovani e la squadra”.