Tottenham formato Serie A: tanti ex del nostro campionato e l’ombra di Paratici

Tottenham formato Serie A: tanti ex del nostro campionato e l’ombra di Paratici

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Tanti giocatori del Tottenham, questa sera, affrontando la Roma, torneranno a sentirsi per qualche secondo a casa.

Perchè è vero, la Premier è l’eldorado del calcio europeo, il paradiso tecnico ed economico a cui ambisce qualsiasi calciatore in epoca moderna, ma in Italia si vive altrettanto bene e si cresce in esperienza, consapevolezza e qualità.

Tra le fila degli Spurs mancherà – partendo in ordine di ruolo – Guglielmo Vicario che recentemente ha subito la frattura della caviglia. Dovrà rimanere parecchio tempo ai box l’ex portiere dell’Empoli, su cui in pochi anni fa avevano scommesso, tanto da finire nel dimenticatoio quasi dei nostri campionati di A e B. Lavoro, sacrificio e la grande occasione in terra toscana, dove sanno cogliere il valore del talento meglio di tante altre piazze, due campionati strepitosi e l’interessamento delle big italiane ma anche europee. Ci aveva fatto un pensiero anche la Roma, poi l’Inter con Marotta che non ha affondato il colpo per le note restrizioni economiche. Alla fine il Tottenham ha chiuso per la felicità di tutti, a cominciare dal presidente Corsi.

A sinistra invece giocherà titolare Udogie: il talento azzurro cresciuto nell’Udinese ha spiccato il volo da diverso tempo e sta trovando sempre maggiore continuità dallo sbarco di Postecoglu. Nato a Verona, oggi Destiny compie 22 anni. Giovanissimo, ormai titolare inamovibile o quasi in Premier: oltre mille minuti giocati, 1 assist all’attivo e le recenti chiamate di Spalletti che ormai lo considera il vice Dimarco in Nazionale, come ultimo bollino sulla qualità del ragazzo.

In mezzo alla difesa partirà dalla panchina Romero: l’ex atalantino ha avuto una crescita esponenziale da ruvido marcatore, spesso ammonito o espulso al Genoa, al laboratorio di Gasp a Bergamo fino alla svolta definitiva al Tottenham. 52 milioni il prezzo d’acquisto per gli Spurs che gli hanno affidato la leadership della difesa, visto che ormai fa parte anche stabilmente della difesa dell’Argentina. Al suo fianco gioca in genere l’altro giovane talento – anche lui ex Genoa – Dragusin: il romeno, offerto anche alla Roma in passato, è stato ingaggiato, sempre su suggerimento di Paratici vero deus ex machina del Tottenham, a gennaio scorso per 25 milioni di euro.

In mezzo al campo infine due ex bianconeri: Bentancur e Kulusevski. Due operazioni fatte dall’ex ds bianconero subito dopo il passaggio agli Spurs, che fecero anche discutere perchè per molti furono strapagati rispetto al rispetto reale valore.

In realtà Conte è riuscito a valorizzarli, soprattutto lo svedese (pagato 30 milioni dalla Juve), abbinando alla forza fisica e agli strappi di questo ragazzo, maggiori capacità di lettura del gioco e velocità d’esecuzione partendo da quinto o da mezzala offensiva. Il risultato? 18 partite, 2 gol ma soprattutto 6 assist all’attivo quest’anno, in assoluto 17 reti e 25 assist in 114 apparizioni.

Il mediano uruguayano infine ha vissuto momenti positivi ma anche negativi in questa sua esperienza in Premier. Recentemente squalificato in campionato per 7 giornate per una frase razzista rivolta ad un altro calciatore, Bentancur ha disputato in questa stagione 15 partite complessive con 1 gol e 1 assist. Mediano di rottura, ma anche geometra capace di dettare i tempi di gioco.

Questa sera sugli spalti dello splendido stadio del Tottenham i Friedkin – se saranno realmente presenti – potrebbero incrociare l’attuale consigliere sportivo degli Spurs, che si racconta abbiano già avuto modo di conoscere e ascoltare di recente, prima di scegliere Claudio Ranieri in panchina. Chissà che non sia un’occasione ulteriore per verificare le reciproche prospettive