Tre punti d’oro, il resto lo diceva già Mou

Tre punti d’oro, il resto lo diceva già Mou

Editoriale

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IL GRAFFIO DI MAC – (di Fabio Maccheroni) – Anche con la Salernitana 2-1.

Contavano soltanto i punti. D’oro in trasferta. Il resto lo avevamo sentito da Mou: scarsi o impauriti, spesso poco intelligenti nel gestire i momenti. Nel primo tempo soliti passaggi indietro, un tiro in porta con una sciagurata punizione di un Pellegrini ancora impalpabile: contro tre conclusioni della Salernitana.

La svolta all’inizio del secondo tempo: Gyomber regala un calcio d’angolo alla Roma, nell’azione Maggiore tocca di mano, rigore e Dybala (invisibile fino a quel momento) trasforma spiazzando il portiere. Arriva anche il raddoppio con un tocco di Pellegrini a un metro dalla porta spalancata, servito da Karsdorp. Partita chiusa? Per niente.

Un paio di tiri che ripropongono anche il problema di un portiere imperfetto, al 70’ il gol di Kastanos di testa, praticamente solo: il resto è sofferenza, risparmiata a Dybala, sostituito da Aouar. Pallone gestito sciaguratamente un po’ da tutti, nel finale De Rossi inserisce addirittura Huijsen per Pellegrini e questo dice tutto. Sintesi? Centrocampo irritante, difesa incerta, attacco inesistente perché Lukaku non ha avuto la possibilità di tirare una volta in porta e Dybala tutto fa tranne quello che gli riesce meglio: l’attaccante.

Del resto se la palla non gli arriva, deve cercarla. Purtroppo cercandola a Salerno è sembrato impalpabile. A sinistra Kristensen ha lasciato praterie. Zalewski, entrato per l’evanescente Elsha è stato irritante. Aouar? Poco e niente al posto di Dybala. Strada lunga e tortuosa , ma si sapeva.