
Abraham sbarca a Istanbul: ecco l’impatto a bilancio della sua cessione
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La Roma, una volta superato il protocollo formale delle visite mediche e delle firme col Besiktas, ufficializzerà la cessione di Abraham.
L’inglese – acquistato nell’estate del 2021 per un valore complessivo superiore ai 40 milioni di euro – aveva rinnovato l’estate scorsa per un’altra stagione, permettendo al club di cederlo al Milan in prestito e spalmare così in parte i suoi costi che fino a oggi sfioravano comunque i 14 milioni di euro tra ingaggio lordo (circa 8) e quote ammortamento.
Il motivo principale della cessione, già nell’aria da settimane, è dunque riferibile allo spazio in termini di costi che è stato liberato, dando ossigeno al club per le contrattazioni in entrata che scatteranno da oggi.
Nel frattempo però, come noto, la Roma doveva cercare anche di realizzare un determinato quantitativo di plusvalenze, che nel suo ammontare complessivo non è stato centrato.
L’impatto a bilancio dell’operazione Abraham e la sua contabilizzazione dipenderanno da alcuni fattori. Si tratta di un accordo sulla base di un prestito oneroso da 2 milioni, con obbligo di riscatto a 13 e 2 milioni di bonus facili.
Allo stato attuale, se i 15 milioni (extra bonus) della cessione dovessero essere contabilizzati tutti subito, la Roma otterrebbe una plusvalenza di circa 4.5 milioni (visto che il valore a bilancio residuo del suo cartellino era/è di 11,2).
Ma l’obbligo di riscatto non è una cessione a titolo definitivo tout court: bisogna capire quali sono le condizioni dell’obbligo. Per la Uefa, infatti, deve essere garantito un obbligo incondizionato, senza alcun elemento che possa impedire il buon esito dell’operazione (come ad esempio l’obbligo alla prima presenza che spesso viene inserito nelle trattative).