Dovbyk, ingresso desolante: 1 pallone toccato in 20 minuti

Dovbyk, ingresso desolante: 1 pallone toccato in 20 minuti

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La sconfitta della Roma a San Siro contro il Milan, per larghi tratti dovuta agli stessi problemi visti ad esempio contro l’Inter all’Olimpico o in altre occasioni, ha inevitabilmente innescato importanti riflessioni sul conto dell’attacco giallorosso, tra i meno prolifici d’Italia e d’Europa.

Dopo la rete importante contro il Parma e l’ottimo ingresso anche a Reggio Emilia col Sassuolo, Artem Dovbyk forse sperava di giocare più dei 20 minuti concessi da Gasperini (recupero compreso) ieri sera al Meazza, stadio nel quale in due precedenti occasioni aveva realizzato 1 assist e 1 gol, purtroppo ininfluente, nella sfida di Coppa Italia persa lo scorso inverno.

Il tecnico piemontese ha sottolineato a fine partita però un aspetto su cui la squadra giallorossa deve necessariamente migliorare: la capacità di fare gol negli arrembaggi finali, quando aumenta il numero di palloni scagliati in mezzo dalle fasce o sugli sviluppi di calci d’angolo.

Una dinamica nella quale Dovbyk non sembra per niente trovarsi a suo agio.

Le statistiche dell’ucraino di ieri sera sono in questo senso desolanti: 0 tiri in porta, 0 contrasti tentati o vinti, ma soprattutto 1 solo tocco del pallone in 20 minuti, cioè l’appoggio arretrato per Pellegrini da cui è scaturita la punizione che a sua volta ha portato al rigore poi fallito da Dybala. Troppo poco, veramente troppo poco. La sensazione è che quando si alza il tenore dell’elettricità in campo, quando serve mettersi in proprio, Dovbyk faccia veramente fatica a calarsi nella contesa.