Roma, la ‘strategia della tensione’ è un boomerang: dall’arrivo di Mou 16 rossi a giocatori e tecnico, nessuno peggio dei giallorossi in A

Roma, la ‘strategia della tensione’ è un boomerang: dall’arrivo di Mou 16 rossi a giocatori e tecnico, nessuno peggio dei giallorossi in A

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FOCUS RS (di Francesco Oddo Casano) – La sconfitta nel derby pesa tantissimo sull’economia di una classifica che vede i giallorossi scivolare al quinto posto (sesto sul campo considerati i 56 punti reali della Juventus), ma non è l’unica pessima notizia arrivata ieri dall’Olimpico.

Nelle prossime ore sarà reso noto il dispositivo del Giudice Sportivo relativo all’ultimo turno di campionato e il conto rischia di essere salatissimo. Contro la Samp infatti la Roma avrà 4 squalificati sicuri: Ibanez, Kumbulla – che sconterà la seconda sanzione dopo il rosso preso col Sassuolo – Mancini e Cristante, che rischia più di una giornata dopo il parapiglia nel finale della stracittadina. Non ci sarà neanche Nuno Santos, che ieri è stato cacciato (per l’ennesima volta da quando è a Roma) al pari di un componente dello staff di Sarri.

In assoluto, da quando Mourinho siede sulla panchina giallorossa, sono 16 i rossi comminati a giocatori e allenatore. Empoli e Venezia seguono a 11, Fiorentina a 10. Nessuno dunque ha un bilancio disciplinare peggiore della Roma in Serie A, dalla prima giornata dello scorso campionato ad oggi. Il conteggio aumenta a dismisura se si dovesse tenere conto delle innumerevoli espulsioni e squalifiche comminate ai componenti dello staff dello Special One.

La ‘strategia della tensione‘, nei confronti di arbitri e avversari, che appare chiaramente una modalità preconfezionata e messa in atto dal gruppo squadra giallorosso, sta tracimando oggettivamente in un clima da ‘Far West’, che rischia di essere alla lunga controproducente. Due anni fa, si accusava la Roma di Fonseca di essere troppo moscia e poco partecipativa a livello emotivo nei momenti di difficoltà. Un limite evidente. Oggi però la Roma di Mourinho rischia di cadere nell’eccesso opposto. La tensione emotiva e la capacità di mettere pressione anche agli avversari è un valore, se non sfora nella nevrosi collettiva. Ieri Maurizio Sarri nelle dichiarazioni ai microfoni di DAZN ha affermato: “Avevamo visto diversi filmati della Roma in campo ed extra campo”. Riguardando la partita con attenzione, alcune sfumature, gestualità ed esultanze in campo (Romagnoli che abbraccia Milinkovic dopo l’espulsione di Ibanez gridando ‘bravo bravo’) lasciano pensare che la Lazio abbia preparato l’incontro, mentalmente, sfruttando il nervosismo della Roma e portandolo a proprio vantaggio. Inoltre, a seguito del caso Serra, la sensazione è che l’atteggiamento arbitrale nei confronti dei giallorossi sia virato verso un’assoluta severità e in parte anche una eccessiva fiscalità. Non è un caso forse che dopo i fatti di Cremona e il deferimento del fischietto piemontese, all’8′ minuto delle due gare contro Sassuolo (Smalling) e Lazio (Ibanez) sia stato ammonito un centrale difensivo giallorosso al primo fallo commesso. Della serie: “Da ora in poi non vi scontiamo più nulla”.