Roma, mercato maxi grazie al risparmio sui costi: l’analisi

Roma, mercato maxi grazie al risparmio sui costi: l’analisi

Approfondimenti

Condividi l'articolo

La liquidità per i Friedkin non è mai stata un problema.

Lo hanno dimostrato il primo anno investendo quasi 100 milioni sul mercato, hanno tenuto alti i costi della rosa anche nel biennio successivo quando le ristrettezze del fair play finanziario hanno imposto un lavoro di abbassamento della quota ammortamenti, ma dopo l’ingaggio di Mourinho, sono comunque arrivati Matic, Paredes, Wijnaldum, Dybala, Lukaku, Renato Sanches, calciatori che tra commissioni e ingaggi hanno rappresentato un reale investimento, purtroppo in parte vano.

La strategia della Roma è cambiata. Ottimizzare i costi, investire su giocatori affamati, motivati ma soprattutto di proprietà. Il diktat dei Friedkin è arrivato chiaro ad inizio mercato e per qualcuno sembrava impossibile tornare ad investire sui cartellini cifre superiori ai 20 milioni.

Invece la colonnina del monte ingaggi è scesa drasticamente, complice gli addii simultanei di Rui Patricio, Spinazzola, Llorente, Lukaku, Kristensen etc., dando spazio come costi ‘complessivi’ della rosa (quota ammortamenti, più ingaggi lordi e commissioni) ad investimenti importanti sui cartellini. Giocatori con ingaggi sostenibili (non sopra la soglia dei 4 milioni) e spalmatura in più annualità del valore dei cartellini.

Ecco Le Fèe a 23, Soulè a 30 comprensivi di bonus e prossimamente Dovbyk a circa 40. Impossibile? No.

Perchè come analizzato dal profilo @AsRomaData su X, la Roma dal 1 luglio ha ottenuto un risparmio di circa 70 milioni dalla serie di mancati di riscatti e addii e finora ha messo a bilancio un costo annuo (ammortamento più ingaggio lordo) pari a circa 30 milioni. C’è quindi un ampio differenziale ancora su cui lavorare, tenendo conto che altre uscite ci saranno e quindi ulteriori costi potranno essere sfruttati per calciatori più utili alla causa.

Un’attività perfetta per Ghisolfi, più talent scout rispetto a Tiago Pinto che in questi parametri si muove meglio, andando a scommettere anche su profili a bassissimo costo come Dahl.