Mourinho: “Mkhitaryan ok, può giocare. E’ una finale, va vissuta con gioia. Nessuna scaramanzia. Squadra concentrata”

Mourinho: “Mkhitaryan ok, può giocare. E’ una finale, va vissuta con gioia. Nessuna scaramanzia. Squadra concentrata”

Interviste

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CONFERENZA STAMPA – Le parole di Mourinho alla vigilia di Roma-Feyenoord:

E’ stato un lungo viaggio iniziato ad agosto, serata dai grandi significati per tutti?
“Sì è vero siamo arrivati alla fine del percorso di questa stagione, con due finali da giocare nel giro di quattro giorni, la prima finale ci dava quello che noi meritavamo, quello per cui abbiamo lavorato dal primo giorno, come target, cioè giocare l’Europa League nella prossima stagione, siamo riusciti a vincere quella finale lì.

Per me quella finale lì era una finale dove non si poteva scrivere la storia, si poteva semplicemente finire il lavoro di una stagione, raggiungendo un obiettivo, però senza scrivere la storia. Per la Roma finale in una posizione di qualificazione all’Europa League è una cosa normale. Questa finale invece è storia, è storia che in parte abbiamo già scritto arrivando qui dopo tanti anni, però quando arrivi in finale, devi fare tutto il possibile per scrivere la storia e vincere la finale”.

Nell’ultima conferenza stampa devo recintare l’euforia. E’ riuscito? Come sta la squadra? Come sta Mkhitaryan?
“Lo abbiamo fatto prima di Torino, era una partita difficile, era importante essere focalizzati su quella sfida, sapere che giocare una finale con una doppia tensione sarebbe stato un problema, non avevamo bisogno di quella tensione extra della mancata qualificazione all’Europa League. Raggiunto quell’obiettivo ora pensiamo solo alla finale. Io e il mio staff già da venerdì sera stiamo insieme a Trigoria, non siamo mai usciti, siamo stati a casa, ovviamente ai giocatori sarebbe stato troppo chiedere questo, ma penso che loro stiano molto bene, la squadra è concentrata, con l’attenzione giusta, con la gioia perchè bisogna averla per giocare una partita così. Mkhitaryan si è allenato oggi per la prima volta con la squadra, una sessione molto piccola, senza nessun tipo di significato in termini di lavoro per la finale, perchè era aperta alla stampa, per lui importante per avere sensazioni positive o no, mi fido molto della sua esperienza, sa interpretare le sue sensazioni, alla fine dell’allenamento mi ha detto che si sente molto bene ed è a disposizione per giocare”

La sua esperienza internazionale, il suo carisma, possono fare la differenza al di là dei valori in campo?
“Penso di no, la gente sbaglia nell’analisi, perchè penso che l’unico motivo per cui esiste questo feeling pro Roma da parte degli albanesi è perchè abbiamo Kumbulla. Se la Roma vince, un albanese alza la Coppa e penso che questo abbia un significato. Ho giocato una Supercoppa Europea – United-Real Madrid – in Macedonia del Nord, è stato bellissimo, una città e un paese in festa, con un’opportunità unica di avere due grandi squadre, Tirana lo stesso. Siamo arrivati ed è facile capire che è un momento importante per loro, che meritano per la loro crescita, lo stadio è molto molto bello, peccato che la capienza sia minima, sono molto contento però di giocare qui questa finale. Di solito le finali sono le ultime partite stagionali, ormai il lavoro è fatto, principalmente per noi che abbiamo giocato venerdì, non c’era nulla da fare in questi 2-3 giorni. La leadership non è una cosa che si può mettere sul tavolo per due-tre giorni, domani è il giorno dei giocatori, gli allenatori sono fuori, cercheremo di aiutare i ragazzi a leggere la partita, ma il lavoro è fatto. Domani è l’ultima partita e fortunatamente è la finale, dico così perché può produrre solo felicità”

Questo suo modo di essere molto serio è perchè questa è una finale? O ha qualche pensiero in più?
“E’ una finale, fino a domani non c’è nessun’altra cosa nella mia testa, assolutamente niente, è solo la finale, è il mio modo di essere, l’esperienza non aiuta, pensavo il contrario invece no, il mio modo di sentire e di essere è uguale alla prima finale, non cambia 20 anni dopo. Se mi vedi più serio è concentrazione, un modo proprio di prepararmi alla partita, ma penso solo a questo veramente”

Lei è un allenatore scaramantico?
“No assolutamente no, sarò uno dei pochi nel calcio, a volte litigo con chi è scaramantico. Mi hanno chiesto con che maglia giocheremo domani, non lo voglio sapere, zero scaramanzie”

Non ha nulla da dire sul fatto che ci saranno 50 mila persone a Roma a vedere la partita all’Olimpico?
“La passione dell’Olimpico può fare solo bene, se la Roma ha perso delle partite con i tifosi allo stadio non è certamente colpa loro”

Come sta dopo il colpo ricevuto da Kumbulla? Cosa farà in futuro Marash?
“Marash mi ha fatto veramente male, scherzando di tutti i giocatori che ho lui dovrebbe essere l’ultimo, perchè è il più pesante di tutti. Pensavo di andare a vedere un evento con le infradito, poi mi sono messo una 44 anche se sono un 42. Marash è un bravo ragazzo, ha imparato tanto, è un bravo giocatore e il prossimo anno sarà con noi al 100% perchè ha grandi potenzialità per diventare ancora più forte”

Se vince domani ha vinto tutte le coppe europee esistenti prima e ora, è un record imbattibile?
“Se vincerò, non sono scaramantico, è la verità, se vinco. Non mi piacciono i se”

Oggi Rocchi le ha dato ragione su tutta la linea, no rigore a Firenze e gol irregolare a La Spezia. Comunque vada domani, la stagione della Roma è positiva?
“Per me sì, è positiva”

Spinazzola è rientrato prima, ha concrete chance domani di giocare?
“No non è un premio, è un giocatore disponibile per domani, ovviamente dopo 10 mesi fuori, è tanto, ha lavorato molto per tornare, gli mancavano i minuti in campo, le sensazione del campo, principalmente quello che ha fatto contro il Torino, 75 minuti in campo, quelle sensazioni sono state positive, domani è un’opzione per noi”


Queste le parole di Mourinho:

Alcuni non hanno mai vissuto una finale. Può fare un corso accelerato per gestire le emozioni per la finale?
“No, neanche la mia. Non lo so, magari gli altri con la mia stessa esperienza possono dire il contrario”.

Che errore non bisogna fare?
“C’è bisogno di fare tutto quello che fai in ogni partita. Per questo dico di pensare sempre alla prossima e la prossima è una finale, l’ultima della stagione, c’è qualcosa di speciale che è un trofeo. Ma si deve fare esattamente lo stesso”.

Sono momenti che aiutano per la mentalità?
“Ovviamente aiuta. Per il gruppo è una parte di un percorso, per i giocatori a livello individuale, per gente che gioca la finale è gente che cresce”.

Come si aspetta la partita? Si aspetta pressing?
“Non lo so, loro hanno avuto tanto tempo per lavorare. Non si sa mai se possono presentare qualcosa di diversa, nel loro percorso hanno avuto partite diverse. Col Marsiglia hanno fatto 0-0 ed era una partita diversa dalla loro filosofia. Non lo so, noi sappiamo come vogliano giocare”.

Mkhitaryan ha la condizione fisica per essere titolare?
“Ha la condizione fisica per aiutare la squadra, pensiamo di sì. Siamo ottimisti, senza squadra ieri ha fatto test veri e oggi con la squadra…sensazione positiva”.