Razzismo, Gabrielli: “Sospendere una partita? La decisione finale spetta sempre a chi è responsabile dell’ordine pubblico”

Razzismo, Gabrielli: “Sospendere una partita? La decisione finale spetta sempre a chi è responsabile dell’ordine pubblico”

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“Sospendere una partita? La decisione finale spetta sempre a chi è responsabile dell’ordine e della sicurezza pubblica“. A ribadire il concetto è il capo della Polizia Franco Gabrielli, durante il convegno sulla sicurezza negli stadi che si è tenuto oggi a Reggio Emilia, soffermandosi sulla questione relativa alla sospensione delle gare invocata dal tecnico del Napoli Carlo Ancelotti in caso di ululati razzisti dagli spalti: “Non voglio svilire il ruolo di un arbitro a cui competono le decisioni di natura sportiva, sospendere una partita può causare conseguenze di gestione, come sul deflusso di migliaia di persone.

Questioni che devono essere valutate da chi ha un occhio a 360 gradi sull’evento. Le norme ci sono e parlano chiaro. Ognuno è libero di assumere le iniziative che crede, ma ad ogni azione corrisponde una conseguenza. Rispetto Ancelotti, ma la decisione finale spetta sempre a chi gestisce l’ordine pubblico che comporta valutazioni che vanno al di là dell’aspetto sportivo“.

“Abbiamo fatto passi in avanti in questi anni come riprendere il dialogo con le tifoserie – prosegue Gabrielli – la cui assenza in passato ha provocato danni. Più potere agli steward? Sono d’accordo sul definire meglio questa figura, ma non diventino poliziotti aggiunti perché altrimenti facciamo un passo indietro. L’impiantistica e l’adeguamento degli stadi è fondamentale per garantire sicurezza durante gli eventi. L’Italia è quel Paese che a inizio campionato si accorge di non avere strutture a norma, strutture che poi si rendono come per magia adeguate per motivi di ordine e di sicurezza pubblica. Tutti devono fare la propria parte, sia nella cultura sportiva sia nell’impiantistica. Il Mapei Stadium di Reggio è un modello esemplare, anche per la sua ubicazione strategica“.