‘Caso Garofani’, la cena tra vecchi amici romanisti. Di Bartolomei: “Nessun complotto”

‘Caso Garofani’, la cena tra vecchi amici romanisti. Di Bartolomei: “Nessun complotto”

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Da 48 ore è scoppiato in Italia il ‘caso Garofani’, a causa della rivelazione del quotidiano la Verità in merito ad un presunto tentativo di ispirare la creazione di una lista civica nazionale in grado di detronizzare Giorgia Meloni nelle prossime elezioni nazionali.

Durante una cena il 13 novembre alla Terrazza Borromini, organizzata dopo un evento in ricordo del capitano della Roma Agostino Di Bartolomei, era presente anche Francesco Saverio Garofani, consigliere del Presidente della Repubblica.

Nel corso della serata, tra discorsi informali, Garofani avrebbe parlato liberamente di scenari politici e possibili strategie per contrastare Giorgia Meloni alle prossime elezioni.

Come ricostruisce il quotidiano il Corriere della Sera, tre giorni dopo, una mail anonima (firmata “Mario Rossi”) inviata a vari giornali, soprattutto di centrodestra, riportava le sue dichiarazioni attribuendole a una cena con personalità dello sport, della politica e delle istituzioni. Il testo, ignorato da alcune testate, è poi stato pubblicato integralmente da La Verità, che afferma di possedere anche l’audio della conversazione.

Emergerebbe quindi che Garofani è stato registrato di nascosto da qualcuno presente alla cena, e che le sue parole sono state diffuse ai media, generando un caso politico attorno alla sua figura.

Il racconto della cena con Garofani di Luca Di Bartolomei

Ai microfoni de la Repubblica, Luca Di Bartolomei presente alla cena racconta però toni e contesto conviviale della cena, smorzando la vicenda: “Ma quale complottone contro il governo… Io sono anni che lavoro in contesti prossimi alla politica, e so riconoscere quando una discussione fa un salto di scala, diventa sensibile. Invece ho letto delle cose campate in aria, costruite in maniera totalmente artificiosa. Sono stati estrapolati pezzi di conversazione, anche di soggetti diversi.”

Esclude che Garofani possa aver detto frasi che potessero evocare una manovra contro il governo?
«Sappiamo tutti chi è Francesco, a cui sono legato da molti anni da affetto e stima. Quale sia il suo stile. E’ la persona più moderata e più istituzionale che abbia mai conosciuto. Uno cui non ho mai sentito dire una parolaccia in vita, per dare un’idea del tipo. Figuriamoci i complotti».

Ma che cena era?
«La cena annuale, lo scorso giovedì 13 novembre, che ha seguito la presentazione al Tempio di Adriano delle attività dell’associazione nata per ricordare Agostino con l’obiettivo di aiutare i giovani in difficoltà a studiare e praticare sport».