
Massara e la Roma, un legame mai spezzato. Da Pescara allo Scudetto col Milan, ecco il nuovo (vecchio) DS
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La Roma ha scelto di ripartire da Frederic Massara, un uomo che conosce ogni metro quadro di Trigoria, ma non solo.
Claudio Ranieri è l’ispiratore, al pari del nuovo tecnico – Gian Piero Gasperini – dell’indicazione del dirigente di Torino, che di recente si è svincolato dal contratto col Rennes.
Massara era stato fortemente accostato alla Juve, anzi. Per alcuni giorni sembrava il neo ds in pectore ma poi l’accordo non è stato trovato. Sarebbe curioso se alla fine fosse proprio Ghisolfi ad affiancare Comolli a Torino, con il ritorno in giallorosso di Massara.
Dopo anni di direttori sportivi stranieri, selezionati attraverso algoritmi e lunghissimi casting, i Friedkin hanno capito gli errori commessi e si sono affidati al pragmatismo di Sir Claudio, che dentro Trigoria sta ristabilendo la normalità.
A distanza di anni dalla sua ultima esperienza a Trigoria, Frederic Massara torna a vestire i colori giallorossi, questa volta con una nuova sfida: ricostruire, riorganizzare e rilanciare la Roma che non gioca la Champions, casualmente (o forse no) di fatto da quando l’ha lasciata.
Un profilo lontano dai riflettori, ma profondamente radicato nelle dinamiche del pallone. Un uomo che ha fatto della discrezione e dell’intelligenza gestionale il suo marchio di fabbrica.
E pensare che già un anno fa, prima dell’avvento di Ghisolfi, c’era stato un contatto diretto con la proprietà. Il profilo di Massara era piaciuto, ma poi qualcuno dentro Trigoria spinse per un’altra soluzione. Vista come è andata, meglio tardi che mai…

Dalla Serie A al tavolo delle trattative
La carriera di Massara nasce sul campo, con un passato da calciatore raffinato e tecnico. Cresciuto nel vivaio del Torino, è al Pescara che vive i suoi anni più significativi da giocatore: è uno dei protagonisti della promozione in Serie A nel 1992 e lascia il segno in un celebre 5-4 contro il Milan, con un gol diventato cult per gli appassionati. In Serie A, Serie B e Serie C, indossa maglie importanti come quelle di Fidelis Andria, Palermo e Arezzo, prima di chiudere la carriera nel 2006.
Appese le scarpe al chiodo, Massara non ha mai lasciato davvero il campo: lo ha semplicemente osservato da un’altra prospettiva.

L’allievo di Sabatini, il partner di Maldini
Il suo percorso dirigenziale prende forma sotto l’ala protettiva di Walter Sabatini, uno dei più visionari DS italiani degli ultimi 20 anni. Con lui lavora al Palermo prima e alla Roma poi, immergendosi nell’intensità di un club in continua evoluzione. Quando Sabatini lascia, è Massara a ereditarne il ruolo da DS nel 2016. La Roma riconosce in lui la continuità, ma anche la competenza tecnica necessaria per affrontare un nuovo ciclo.
Dopo una breve parentesi al fianco di Monchi, e una prima esperienza anche nel contesto internazionale con Suning, il salto di qualità arriva nel 2019 con la chiamata del Milan. Qui, accanto a Paolo Maldini, costruisce un progetto tecnico solido, ambizioso, vincente.
Tra i suoi colpi più noti: Theo Hernandez, Mike Maignan, Pierre Kalulu, Fikayo Tomori, Sandro Tonali. Una rosa giovane e di qualità che porterà il Milan a vincere uno scudetto nel 2022 e a tornare protagonista in Europa, raggiungendo le semifinali di Champions League nel 2023.
Nel 2022 insieme a Paolo Maldini, è stato insignito del premio di miglior direttore sportivo d’Europa ai Global Soccer Awards della FIFA.
Il passaggio in Francia e l’esperienza Rennes
Dopo la clamorosa separazione con il Milan nel giugno 2023 – motivata da divergenze con la nuova proprietà – Massara accetta una nuova sfida all’estero, al Rennes, club ambizioso della Ligue 1. Un’esperienza breve, intensa, ma significativa: dimostra ancora una volta la sua apertura internazionale (parla e conosce bene cinque lingue) e la capacità di adattarsi a contesti diversi. A maggio 2025, la separazione consensuale apre la strada a nuove opportunità.
Il ritorno nella Capitale: una scelta di equilibrio e visione
E ora, il ritorno alla Roma. Non è solo una scelta tecnica, è una dichiarazione d’intenti. La società capitolina ha bisogno di una figura che unisca l’esperienza internazionale alla profonda conoscenza dell’ambiente romano. E chi meglio di Massara?
In un momento in cui la Roma si prepara a ripensare il proprio assetto, anche in vista del nuovo ciclo tecnico e di un mercato complicato tra vincoli di bilancio e ambizioni da Champions, la figura di Massara promette equilibrio, visione e sostenibilità. Non è l’uomo dei colpi ad effetto, ma quello delle operazioni mirate, intelligenti, funzionali. Un architetto del calcio moderno.