Ranieri: ”Vacanze? Ora lavorerò di più. A Roma stanno impazzendo per l’allenatore, quando il presidente vorrà lo dirà”

Ranieri: ”Vacanze? Ora lavorerò di più. A Roma stanno impazzendo per l’allenatore, quando il presidente vorrà lo dirà”

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Claudio Ranieri, dopo Torino-Roma (0-2), ha parlato ai microfoni di DAZN.

Di seguito le sue parole.

La Roma ci ha un po’ sorpreso all’inizio con questo 4-3-3, con Saelemaekers e Soulé larghi, però proprio su quest’asse la Roma ha vinto la partita.

“Sì, ho visto che nel secondo tempo con il Milan avevamo fatto delle buone cose, anche se stavano giocando in 10. Allora ho spiegato come dovevamo fare per giocare con il 4-3-3 e quando poi invece metterci a 5. In pratica c’era una doppia lettura: quando loro avevano la palla, potevamo metterci a 5 e quando invece eravamo noi in possesso palla, ci mettevamo con i tre là davanti.

I ragazzi volevano la vittoria, e io sono contento per questo, perché ho sempre detto dall’inizio che fino all’ultima giornata, fino all’ultimo secondo, avremmo dovuto lottare e poi avremmo visto quello che avevamo fatto. Non siamo andati in Champions League e questo mi dispiace tantissimo per i tifosi – faccio i complimenti alla Juventus – però abbiamo dato tutto. E quando si dà tutto, si esce dal campo soddisfatti”.

Però ci ha abituati a raccontare delle storie bellissime di calcio. Non so se è d’accordo, ma lo è anche questa con la Roma.

“Sì, è bello. Poi ecco, io quando poi sto nella lotta, non penso a tante cose, ma magari fra qualche mese o anno ripenserò a quello che è stata la mia carriera”.

Dipendeva dalla Champions League la scelta del nuovo allenatore?

“No, no”.

Come ha fatto insieme alla Società a non far uscire il nome dell’allenatore?

“Questa è la cosa incredibile. Bravo, tu sai veramente che cosa è Roma (la domanda è di Luca Toni, oggi talent di DAZN): stanno impazzendo tutti. Quando il presidente lo vorrà dire, mi sembra giusto che lo dica lui: è il proprietario e lui deve dire chi sarà l’allenatore della Roma il prossimo anno”.

Da gennaio la Roma con lei sarebbe prima in classifica, quindi questo cosa significa? Che se fosse arrivato prima, avrebbe potuto puntare più in alto?

“No, non credo”.

Ha dato una scossa.

“Sì, è vero, la scossa c’è stata, però io credo che non si può fare questo collegamento, perché io ho preso la squadra proprio nel momento peggiore, i ragazzi avevano il morale sotto i piedi, l’autostima era andata via. Per cui ho giocato facile, cercando di ridare fiducia a tutti, di ricompattarli e dando loro la credibilità che meritavano.

Sono stato fortunato, perché i tifosi mi conoscono, sanno che non vendo fumo, sanno che dico la verità il 90% delle volte, perché dico sempre che gli unici più bugiardi dei giocatori sono gli allenatori che sono stati giocatori. Però sanno che di me si possono fidare e mi hanno aiutato, perché ci hanno accolto con amore.

Le prime due partite sono state due sconfitte con Napoli e Atalanta, poi abbiamo perso a Como e abbiamo perso di nuovo con l’Atalanta. Queste sono state in campionato le nostre uniche sconfitte, però i ragazzi hanno dato sempre tutto in tutte le partite e questo per me è vitale”.

Lei ci ha lasciato un modello, ci ha lasciato un esempio, ci ha lasciato un qualcosa che rimarrà nella storia come “Claudio Ranieri” e noi ti vogliamo dire tutti grazie pubblicamente e dal cuore.

“Grazie, grazie a voi, questi complimenti me li prendo perché fanno piacere”.

Allora buone vacanze, mister.
“No, adesso credo che lavorerò di più. Però mi piace lavorare, mi piace stare nel calcio. Faremo il possibile per essere ricordati anche dall’altra parte con questo calore”.