Gasp in tribuna, un leone in gabbia: ovazione e urla sul gol di Neres

Gasp in tribuna, un leone in gabbia: ovazione e urla sul gol di Neres

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Prima l’ovazione del pubblico, poi la tensione del match e le tante imprecazioni per il gol subito con una modalità rivedibile.

Un leone in gabbia si dice in gergo e così è apparso Gasp, ieri costretto a sedere in tribuna a causa dell’espulsione di Cremona.

Un episodio, quello dello Zini, che di riflesso potrebbe aver pesato in negativo sulla Roma apparsa mai così spenta come ieri sera da quando alla guida della formazione giallorossa c’è il tecnico di Grugliasco.

E se a Cremona, salendo in tribuna, la squadra non si è disunita, anzi ha raddoppiato con Ferguson e trovato poi la rete della sicurezza con Wesley, ieri l’assenza dall’inizio di Gasp può aver pesato sull’economia della prova dei giocatori giallorossi.

Foto Fraioli

‘Gasp in the box’: urla e nervosismo

E’ del tutto evidente che si tratta di un particolare, in un mare enorme di piccoli-grandi dettagli che sommati fanno la differenza. La Roma un gol con quel tipo di ripartenza subita da un possesso perso a ridosso del limite dell’area avversaria lo aveva già subito (con il Torino da Simeone e con il Milan da Pavlovic) e in entrambe le occasioni Gasp era in panchina.

Ma è indiscutibile che la presenza del tecnico a ridosso dei suoi calciatori in questa fase di costruzione può pesare e tanto.

La pensa così anche il nostro Fabio Petruzzi che ai microfoni di Retesport sul tema ha affermato: “L’assenza dell’allenatore conta, anche se ci sono tecnici e tecnici. Ho avuto Zeman per due anni, parlava pochissimo durante la partita, ce ne sono altri come Conte, Spalletti o Gasperini che incidono tanto durante la gara. La sua elettricità, la sua capacità di telecomandare anche alcuni movimenti sono elementi fondamentali anche nella costruzione di determinate prestazioni”