Roma, fasce da rifare o quasi: l’unico sicuro della riconferma è Angelino

Roma, fasce da rifare o quasi: l’unico sicuro della riconferma è Angelino

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Da molte stagioni, c’è uno strano virus nella Roma, che diversi direttori sportivi e/o allenatori, non sono riusciti a curare.

Fuori metafora medica, uno dei problemi principali in casa giallorossa negli ultimi anni sono state la fasce laterali.

Tra acquisti sbagliati, gravi infortuni, sparizioni improvvise, gli esterni in casa Roma sono sempre stati un capitolo complesso da scrivere.

A guardare semplicemente i numeri di questa stagione, non vi è dubbio che ci sia un calciatore che finalmente dopo anni di annosi tentativi, delle risposte importanti in termini di continuità le ha date: si tratta di Angelino.

Foto Fraioli

Acquistato per 5 milioni come alternativa a Spinazzola, in pochi mesi si è dapprima conquistato il posto da titolare con De Rossi e poi l’arrivo di Ranieri lo ha riportato agli antichi splendori. Al netto del fisiologico calo di queste ultime sfide, Angelino è stato uno dei migliori interpreti della stagione giallorossa: 46 presenze, 3899 minuti disputati, 4 reti e 6 assist, con la prospettiva di poter migliorare questo score nel prossimo futuro considerando che nei primi tre mesi di questa stagione, l’ex Lipsia è stato schierato da terzo centrale della linea difensiva, allontanandolo dunque sensibilmente dalla zona dove riesce a rendere meglio, cioè quella offensiva.

Rebus Saelemaekers

Il secondo per rendimento è stato indiscutibilmente il belga che però ha vissuto di fatto tre stagioni in una: la prima parte fermo per infortunio, poi un grande ritorno in campo condito da gol e assist decisivi tra dicembre e inizio marzo, in seguito un periodo di calo vistoso in termini di rendimento. In totale ha partecipato a 12 reti giallorosse (6 gol e 6 assist), in quella che ad oggi è comunque la sua miglior stagione per rendimento sotto porta in Italia.

La domanda però che molti si pongono è: qual è il vero Saelemaekers. E soprattutto: quanto la Roma è disposta a spendere per il belga? Ghisolfi ha più volte sottolineato, così come Ranieri, che la volontà del club (e del ragazzo) è di concludere positivamente l’operazione col Milan. Ma tutto ha un prezzo e da Trigoria assicurano che non si sveneranno. Anche perchè Saelemaekers potrebbe tornare utile nella prossima stagione più come esterno offensivo, che come laterale o tutto fascia. Si vedrà.

I nuovi tra rimandati e bocciati

Il vero tema sono tutti gli altri. Rensch, Saud, Salah-Eddine, Zalewski (che dovrebbe restare all’Inter), Dahl, Celik. Nessuno di questi calciatori ha la certezza di restare o quantomeno di avere ad oggi uno spazio da titolare inamovibile nella Roma del futuro.

Certo sono d’uopo alcuni distinguo: il polacco come detto dovrebbe restare in nerazzurro, così come Dahl al Benfica e la Roma mira ad incassare una quindicina di milioni.

Devyne Rensch è sicuramente quello che ha più chance di ripartire nella prossima stagione, puntando a conquistarsi finalmente un posto da titolare. Acquistato dall’Ajax per pochi milioni di euro, è un ragazzo su cui la Roma punta molto e andrà rivisto con una preparazione adeguata, svolta tutta nella capitale, ma soprattutto in un contesto tattico che lo valorizzi al 100%. Rensch infatti non è quinto, non è un’ala, non un cursore abituato ad occuparsi in esclusiva della fascia destra. E’ un terzino, tipicamente olandese, quindi propenso a spingere, ma arrivando però in corsa e in sovrapposizione. Esempio? L’inserimento con assist vincente per Dovbyk in Roma-Como.

Foto Farioli

Dietro di lui solo dubbi, anzi diverse certezze: Saud è stato un esperimento oggettivamente più di marketing che giudicabile a livello calcistico (e Ranieri è riuscito anche a fargli segnare un gol comunque importante contro il Braga in Europa League…). Salah-Eddine sembra non aver convinto, al momento, soprattutto a livello caratteriale. Certo le chance concesse sono state pochissime e la Roma ha speso 8 milioni. Difficile credere che si possa metterlo sul mercato già a giugno, ma il nuovo tecnico valuterà come valorizzarlo. Celik per come sta rendendo da braccetto andrebbe solo promosso. Ha fatto gol, sfornato assist, partendo paradossalmente da più lontano. I pregi e i difetti del turco però sono chiari a tutti. Indiscutibilmente è un calciatore che in una rosa può starci, ma con un anno solo di contratto la Roma è più propensa a monetizzare piuttosto che rinnovare.

Morale della storia? La Roma potrebbe esser costretta a fare almeno un paio di investimenti sugli esterni, sicuramente su un terzino destro da affiancare a Rensch. A Ghisolfi l’arduo compito di provare a dipanare la matassa esterni.