Roma-Viktoria Plzen, duelli persi e 0 occasioni pericolose: Dovbyk e Ferguson sono 2 fantasmi

Roma-Viktoria Plzen, duelli persi e 0 occasioni pericolose: Dovbyk e Ferguson sono 2 fantasmi

Approfondimenti

Condividi l'articolo

Due fantasmi.

Dovbyk e Ferguson, anche contro il modesto Viktoria Plzen, confermano di essere entrati in un tunnel senza alcun lumicino di luce. Buio totale. Il centravanti ucraino ha disputato 73 minuti e, dopo la panchina con l’Inter, è stato rilanciato dall’inizio: un’occasione ghiotta per sbloccarsi e allontanare qualsiasi mugugno. È accaduto l’esatto opposto: prestazione anonimia senza sussulti, completamente piatta. Nessun cenno di vita calcistica. Dovbyk è uscito dal campo tra i fischi assordanti dei tifosi presenti allo stadio Olimpico esausti di non vedere nulla dal proprio centravanti. Il giocatore con la maglia numero 9 che dovrebbe far sognare i bambini è un autentico incubo.

L’ex attaccante del Girona non ha prodotto gol attesi (0,04), ha vinto solo un duello su 7, un uno contro uno su 5 e nessun duello aereo su 3. Il nulla cosmico. Dati imbarazzanti, sconcertanti, disagevoli per lui e per Gasperini. Diventa difficile riflettere sul niente. ”C’è tanta gente che non segna da tanto tempo. Dobbiamo farci degli esami di coscienza e pensare come mai. Ci sono problemi. Stasera però c’erano le condizioni, se non realizzi ti devi preoccupare un po’ e realizzare dandoti una mossa diversa”.

Al posto di Dovbyk è entrato Ferguson, l’altra faccia opaca dell’attacco romanista. Il centravanti irlandese ha fatto il suo ingresso in campo al 74° ma nessuno se ne è accorto: 0 duelli e uno contro uno vinti, nessun tiro e un passaggio riuscito. Numeri che confermano che la Roma non ha un riferimento centrale, un porto sicuro, insomma c’è una linea di passaggio in meno, manca uno sbocco.

È il momento di riflettere, Gasperini è stato chiaro sui centravanti giallorossi: ”Loro vanno in campo regolarmente, hanno la fiducia di squadra e l’allenatore li fa giocare. Psicologicamente dovrebbero essere molto motivati. Dovbyk dà segnali fisici, ma sul piano tecnico non riesce a esprimersi al meglio. Ferguson ha accusato la lunga inattività e la scarso confidenza con il gol dell’anno scorso, questo gli crea qualche difficoltà e ha bisogno di un po’ di tempo”. Il tempo scorre in fretta, la Roma non può aspettare che i suoi attaccanti cerchino di svegliarsi così lentamente dal letargo.