Spalletti: “Sconfitta che dispiace, ma dobbiamo guardare avanti”

Spalletti: “Sconfitta che dispiace, ma dobbiamo guardare avanti”

Coppa italia

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Le parole del tecnico giallorosso Luciano Spalletti nel post partita di Roma-Lazio.

SPALLETTI IN CONFERENZA STAMPA

Cosa l’ha delusa di più?
“Mi delude di essere uscito e aver perso la qualificazione.

E’ stata una partita determinata dal risultato dell’andata, però l’avevamo iniziata col piglio giusto. Dovevamo essere bravi a sfruttare quello che ci capitava, perché è difficile con una squadra che si mette lì dietro. Abbiamo creato le occasioni che potevano determinare qualcosa, se le avessimo sfruttate sarebbe venuta fuori un’altra partita”.

Porto, Lione e Lazio dicono che la Roma non ha completato ancora il suo processo di crescita, cosa manca?
“Secondo me bisogna solo avere pazienza e lavorare. La squadra commette errori come le ingenuità sul secondo gol, dove si fare un fuorigioco quando non si deve fare. L’equilibrio, la testa non hanno avuto continuità. Non ci è andata benissimo neanche con il Lione sugli episodi. C’è da alzare il livello di professionalità per dare continuità a questo lavoro e cercare di portare in fondo una classifica il più importante possibile. Il lavoro fatto nei 18 mesi però è evidente anche guardando la classifica del campionato, fa parte dell’analisi dell’annata. 18 mesi fa eravamo dietro il Napoli, che nel frattempo ha comprato anche dei giocatori forti. Sul futuro non posso incidere, sul passato sì. A questo punto, c’è poco da fare, solo da ragionare e prendere atto e rendersi conto della realtà. Se ai giocatori chiedete se vogliono vincere lo scudetto ti dicono di si, e si alza l’asticella. E’ una sconfitta che fa male, perché come contro il Lione ero convinto di passarlo questo turno. Con una difesa così chiusa bisognava sfondare sull’uno contro uno e invece lo abbiamo fatto poco. Abbiamo lasciato degli spazi a giocatori di qualità. Ma abbiamo fatto anche delle cose bene. Poi è chiaro che se al primo tiro si prende gol diventa tutto più difficile”.

Ieri ha detto che oggi sarebbe stata la linea di demarcazione:
“Vuol dire che era una partita importante. Tutti i giorni nello spogliatoio parliamo di chi siamo e cosa vogliamo andare. Questa partita andava caricata”.

A cosa ricollega l’eliminazione nei 180′ minuti?
“A un po’ di tutti, fondamentalmente a dover sfruttare quelle 2-3 occasioni che ti capitano. E poi non dovevamo prendere il 2° gol all’andata. Se tu ti senti superiore, provo a spingere e ti ritrovi terzini e centrocampisti aperti, perdi palla e perdi l’equilibrio. Noi abbiamo battuto il naso poche volte”.

In una serata non gratificante può essere una nota positiva il ritorno della Sud?
“E’ un valore aggiunto che vuol dire punti. Il movimento e il sentimento che ha dietro una squadra come la Roma l’hanno in pochi. E se fossero stati presenti ne avrebbero beneficiato di più. I giocatori ne hanno parlato prima di arrivare a questa partita: non possiamo sbagliare dicevano. Ci dispiace che il loro rientro sia coinciso con l’eliminazione. Però se loro stanno vicino alla squadra, diventa ancora più forte di quello che ha fatto vedere”.

SPALLETTI A RAI SPORT

Vittoria che serve a poco, ci sarà una ricaduta anche per il proseguo del campionato?
“Lo vedremo, è una sconfitta che dispiace ma dobbiamo pensare al futuro”.

Tre gol fatti nella mezz’ora sbagliata?
“La Roma ha fatto bene, ma quando sei sotto di due gol devi essere reattivo su ogni palla. C’è il rischio di perdere la testa, lasciare degli spazi dove è facile inserirsi ma in generale la Roma ha mantenuto l’equilibrio”.

Quello che fa più male è il verdetto del campo?
“Bisogna sempre prendere atto del verdetto del campo e andare a fare delle analisi corrette, e metterci dentro tutti gli elementi che riguardano il lavoro fatto. Ci sono valutazioni di aver fatto tanti numeri e di sbagliare quei due appuntamenti importanti per poco. Se guardo la partita d’andata in cui siamo usciti per 2-0 non abbiamo sbagliato tutto. Il contorno rimane, la Roma è una buona squadra”.

“Se non vinco me ne vado”. L’aveva detto per invogliare i giocatori? Cosa resta confermato?
“Io non ho messo il mio destino in mano a nessuno, lei hai detto che l’ho messo in mano ai miei avversari. Semmai l’ho messo in mano ai miei calciatori. I ragionamenti con i miei uomini vengono da un lungo periodo, bisogna prendersi delle responsabilità se non si vince. Ora c’è un altro traguardo che determina l’accesso alla Champions. La posizione in classifica è straordinaria, noi l’anno scorso eravamo a 12 punti dal Napoli. Ora bisognerà essere bravi a non disperdere energie. Il mio futuro? Non è il momento”.

I successi sono anche l’aver riportato la passione della gente…
“”Si ma questi vengono dopo quelli in campo. La Roma è forte e deve vincere, secondo me contro il Lione si poteva passare il turno. Siamo stati sfortunati, anche stasera. Ma come mai ci è successo? L’allenatore ha delle responsabilità. Contano i calciatori non l’allenatore”.

La qualificazione dove l’ha persa la Roma?
“Nel secondo gol della prima partita”.