
Esclusiva Retesport, Stirpe (pres. Frosinone): “Vogliamo la salvezza. Totti a Frosinone? No lui è la Roma”
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Maurizio Stirpe, vicepresidente di Confindustria e Presidente del Frosinone, è intervenuto in esclusiva a Retesport in vista del match di domenica contro la Roma:
“In questo momento il Frosinone sta viaggiando oltre ogni più rosea aspettativa che nutrivamo alla vigilia del campionato, è una squadra molto giovane, l’allenatore ha impresso delle idee molto chiare, ha la sua identità, sa come giocare e soprattutto ha coraggio ed entusiasmo, qualità fondamentali per la salvezza.
Avrebbe la tentazione di ambire a qualcosa di più della salvezza?
“Noi siamo riusciti a rimanere a galla in questi anni, a sviluppare i nostri progetti grazie alla moderazione, facendo passi proporzionati alle risorse che abbiamo. L’ambizione ai risultati c’è ma l’importante è che si faccia in maniera sostenibile”
Le viene mai la tentazione di fare qualcosa in più del presidente nella sua società, visto che l’azienda calcio è particolare?
“Il mondo del calcio è molto particolare, ci sto da 21 anni, ci sono stato sempre da protagonista, la competenza e i ruoli sono ben precisi, ci sono direttori tecnici, allenatori, è giusto delegare e monitorare che la società funzioni correttamente. E’ sempre stato un modo che ha contraddistinto chi è venuto a lavorare a Frosinone e i risultati ci danno ragione”
Si aspettava l’addio di Grosso? La scelta di Di Francesco?
“Su Grosso non me lo aspettavo, ma non sono rimasto sorpreso, perchè ritengo abbia dato tantissimo al Frosinone, un’esperienza di due anni, molto intensa seppur breve, ma coronata con un risultato incredibile, ci sta che un allenatore ritenga il suo ciclo chiuso e voglia andare a cimentarsi in realtà più importante e ha avuto ragione, perchè oggi allena il Lione. Su Eusebio Di Francesco il ragionamento è diverso: Angelozzi lo conosceva molto bene, lo ha convinto della bontà del nostro progetto, è arrivato con grande entusiasmo, ci sta dando tanto entusiasmo e qualità”
C’è un po’ di giallorosso nel Frosinone, con Marchizza e Mazzitelli. C’è un feeling tra voi e la Roma?
“Idealmente sì, dal punto di vista operativo non è che in questo momento c’è una grande collaborazione, ma se ci saranno le condizioni per farlo a noi farà sicuramente piacere. Certamente vedere Marchizza e Mazzitelli, ragazzi nati a Roma e nel Lazio che possono diventare dei punti di riferimento nella nostra squadra, fa sicuramente piacere”
Il settore giovanile del Frosinone è cresciuto tantissimo, avete grande sensibilità sul territorio…
“Stiamo provando a dare un impulso e un’identità anche al settore giovanile, tenendo conto della forte concorrenza che abbiamo, sicuramente i marchi di Roma e Lazio sono più appetiti dai giovani, ma stiamo investendo molto in infrastrutture, proseguiremo negli anni avvenire”.
Il suo obiettivo è un Frosinone stabilmente da Serie A?
“Diciamo che il mio obiettivo è farla rimanere stabilmente nel mondo professionistico che conta tra Serie A e Serie B, i nostri modelli di riferimento sono il Chievo del passato e l’Empoli attualmente, squadre che se la giocano alla grande in serie B e quando fanno bene, possano giocare la Serie A, che è un campionato molto competitivo e serve una struttura e una capacità di sviluppo importante, stiamo lavorando su questo per strutturarci, come avvenuto ad esempio per il Sassuolo”
Il tesseramento del figlio di Totti ha avuto grande clamore. Le fa piacere questa attenzione?
“Sono molto amico di Francesco Totti, quando c’è stata questa opportunità abbiamo detto di sì, ovviamente l’interesse mediatico sorge dalla celebrità di Francesco, da quello che che di grande ha fatto nel calcio, ci sta, ma bisogna lasciare il ragazzo tranquillo, stiamo cercando di metterlo nella condizione di esprimersi, tenendo conto che ciò che conta è sempre il risultato nel campo”
Francesco Totti potrebbe rientrare nella Roma, ma fatica a verificarsi questa ipotesi, ha mai pensato di ingaggiarlo?
“Sarebbe offensivo, perchè Francesco è la Roma, ci fa piacere ovviamente averlo come ospite nelle nostre strutture e allo stadio, ma Francesco se dovesse avere un rapporto di collaborazione dovrebbe avvenire con la Roma”
Non ha mai nascosto di nutrire una passione da tifoso per la Roma, quando si incontrano Frosinone e Roma, questa cosa in città anche scherzosamente gliela fanno pesare?
“Sono presidente del Frosinone naturalmente nella valutazione dei tifosi prevale questo aspetto, nessuno mi ha fatto pesare la mia passione per il calcio e per la Roma, che sorge da quando ero bambino, mio padre mi portava all’Olimpico e poi al campo del Frosinone, esperienze che ti porti dietro da bambino, che si trasformano in tifo. E’ sempre una partita particolare, ma vale proprio la pena viverla, vale il prezzo del biglietto”
Come ha visto l’ingresso dei Friedkin nel mondo del calcio e della Roma?
“Non ho avuto il piacere di conoscerli, ho conosciuto l’amministratore delegato della Roma in un’assemblea di Lega, ritengo che sia un modo diverso di vivere la passione per il calcio, sono persone che arrivano dagli Stati Uniti, con un’esperienza professionale diversa, è difficile dare giudizi. L’importante per i tifosi della Roma è che questi signori abbiano passione e la voglia di portare avanti i progetti che si sono prefissi di raggiungere”.