
Roma, sacrificare Ndicka rende la difesa un’incognita
Approfondimenti
Condividi l'articolo
La Roma ha bisogno di fare circa 10 milioni di plusvalenza entro il 30 giugno.
Il difensore ivoriano partirà in coppa d’Africa e si potrebbe assentare dal 21 dicembre al 18 gennaio. I capitolini valutano il cartellino del classe 99 circa 40 milioni e come riportato da La Gazzetta dello Sport lo avrebbero proposto al Real Madrid ricevendo una risposta fredda. Una ricostruzione che evidenza l’eventuale predisposizione della Roma a vendere Ndicka a determinate cifre.
Ndicka, la difesa senza di lui è un rebus

Ndicka è stato un pilastro inamovibile della difesa giallorossa. Il centrale ivoriano, infatti, è stato l’unico giocatore romanista di movimento che, dal 2004, ha preso parte a tutte le partite di Serie A, partendo dall’inizio e senza mai essere sostituito. Oltre a Ndicka, dal 2004, solo altri 8 giocatori di movimento (Bonucci, Agostini, Rugani, Acerbi x2, Skriniar, Caputo e Baschirotto) hanno concluso almeno un singolo campionato giocando tutti i minuti disponibili.
Gasperini predilige la difesa a 3 ragion per cui avrà bisogno di almeno 5-6 centrali che possano alternarsi nel corso della stagione. Se la Roma dovesse sacrificare Ndicka, per far respirare le proprie casse allontanando così un’eventuale sanzione della Uefa, perderebbe una certezza. Il reparto difensivo diventerebbe un’incognita: escluso Gianluca Mancini, infatti, i ritorni dai rispettivi prestiti di Kumbulla ed Hermoso non sembrano soluzioni adeguate per completare la difesa a disposizione di Gasp. Celik, arretrato nella linea a 3 da braccetto di destra, ha terminato la stagione in crescendo ma rimane una toppa momentanea.
Insomma la Roma dovrebbe ingaggiare almeno 3 difensori di cui 2 titolari e un calciatore che inizialmente partirebbe nelle retrovie. Poi starà a Gasperini valutare Kumbulla ed Hermoso con il secondo che ha un ingaggio da titolare, ossia 3,5 milioni. Un rebus che Massara vorrà risolvere il prima possibile.