Roma-Torino, difficoltà a dialogare con il centravanti: appena 9 passaggi a Ferguson

Roma-Torino, difficoltà a dialogare con il centravanti: appena 9 passaggi a Ferguson

Approfondimenti

Condividi l'articolo

Sconfitta inattesa (0-1) per la Roma di Gasperini contro il Torino.

Malgrado uno stadio Olimpico tutto esaurito, la formazione giallorossa ha impattato contro il muro eretto da Baroni. Il tecnico di Grugliasco ha sottolineato la poca rapidità con il pallone fra i piedi: ”Partita giusta in cui c’è mancata velocità e ritmo. Quando si incontrano squadre così bloccate c’è sempre il rischio di picchiare contro il muro”.

Blocco basso, reparti corti e calcio lungo per Simeone: la strategia del Torino ha funzionato. La Roma ha faticato a rendersi pericolosa malgrado i numeri sembrano descrivere una partita a senso unico: 72% di possesso palla, 22 tiri di cui 5 in porta. Dati che vanno analizzati profondamente: palleggio prevedibile senza creare pericoli, conclusioni non insidiose tant’è che Israel si è sporcato raramente i guanti. Nel primo tempo, Gasperini ha scelto di puntare su Dybala centravanti lasciando in panchina Ferguson e Dovbyk. I primi 45 minuti si sono conclusi con poche azioni pericolose, nonostante il numero 21 giallorosso e Soulé si siano mossi molto. La Joya, che ha rimediato una lesione di basso grado alla coscia sinistra (out circa 2 settimane), ha ricevuto 28 palloni e ha cercato, ma non trovato, la giocata per sorprendere il Torino.

Nella ripresa, l’ingresso di Ferguson non ha cambiato l’inerzia della gara. La Roma non è riuscita a trovare le linee di passaggio giuste per servire il centravanti irlandese che, a differenza di quanto visto con Bologna e Pisa, ha faticato a dialogare con i compagni. Il classe 2004 ha ricevuto appena 9 palloni, dato che riassume l’incapacità della squadra di coinvolgere il proprio attaccante. Con o senza il cosiddetto numero 9, la Roma è stata completamente anestetizzata dal Torino di Baroni.