Trick-track, amnesie e cambi decisivi

Trick-track, amnesie e cambi decisivi

Editoriale

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IL GRAFFIO DI MAC – (di Fabio Maccheroni) Avessi buona memoria, cercherei di contare i gol subiti dalla Roma con cross da sinistra e palla tra centrale e esterno sinistro (in questo caso Ndicka e Spinazzola).

Nemmeno ho voglia di tirare in ballo Rui. Forse perché una spettacolare giocata tra Lukaku e Dybala , imbeccati da Bove, ha riportato in vantaggio la Roma.

E poi ancora Lukaku, mettendoci tutta la straordinaria arroganza fisica , ha costruito l’azione del 3-1: palla al centro, Bove per Elsha che a giro mette la firma. Mou aveva schierato la formazione più banale che si potesse immaginare, con Pellegrini al rientro, Paredes in regia (buona prova) e Cristante.

Solito trick-track, ma il vantaggio era nell’aria: non con azioni dirompenti , ma con una superiorità evidente. Su palla da fermo pennellata da Dybala , il vantaggio con colpo di testa di Mancini. Qui è mancato il ko, ma soprattutto l’energia che è arrivata con il movimento di Bove. Incassato il pareggio, quando già Pellegrini era ovviamente piegato dalla fatica, Mou ha inserito Elsha per l’inutile Spina, Azmoun per il capitano, Bove per Paredes. Forze fresche e soprattutto sane. Buono anche l’ingresso di Zalewski. Ottimi i tre punti.

 
 
 
 
 
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