
Folorunsho, nessuna prova tv: ecco perchè
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Folorunsho si è reso protagonista di un labiale veramente scabroso.
C’è chi minimizza, chi ironizza, ma una parte molto consistente del pubblico chiede apertamente che il centrocampista del Cagliari, venga sanzionato in modo esemplare. Il motivo è piuttosto semplice: quanto accaduto va ben oltre ciò che potrebbe essere definito un normale scambio di provocazioni o insulti da campo, episodi che, pur condannabili, fanno parte della tensione della partita.
In questo caso, invece, le offese sono state ripetute, accompagnate da gesti volgari e particolarmente gravi, tali da suscitare indignazione immediata. Alla fine, l’arbitro Zufferli ha scelto una soluzione che non ha convinto tutti: ammonire entrambi i giocatori coinvolti. Una decisione che rischia ora di produrre un effetto paradossale.
Il pericolo concreto, infatti, è che Folorunsho non subisca ulteriori sanzioni.

Folorunsho, no prova TV: ecco il motivo
Oggi il Giudice Sportivo riceverà il referto dell’arbitro, e sarà fondamentale capire che cosa abbia effettivamente percepito Zufferli nel momento in cui ha estratto il cartellino giallo. Se nel rapporto ufficiale dovesse emergere che il direttore di gara ha sentito anche gli insulti rivolti dal giocatore del Cagliari a quello della Roma, la questione si chiuderebbe immediatamente: non è infatti possibile essere giudicati due volte per la stessa violazione.
In questo scenario, anche la prova TV diventerebbe inutilizzabile, sia perché, da regolamento, si possono sanzionare solo bestemmie e non altre forme di insulti denigratori, sia perché ci si dovrebbe interrogare sul ruolo del VAR. Possibile che nessuno, in sala, abbia notato la gravità del comportamento? Eppure il regolamento prevede che il VAR possa intervenire anche per segnalare un’espulsione dovuta a un linguaggio offensivo o ingiurioso.
Come scrive la Gazzetta dello Sport, resta un’unica possibilità, molto fragile, affidata a un passaggio della Guida pratica AIA: se il referto non contenesse alcun riferimento diretto alle frasi pronunciate da Folorunsho, potrebbe esistere un margine d’intervento successivo. Ma si tratta di un’ipotesi remota. In un mondo ideale, entrambi i giocatori dovrebbero essere ascoltati dalla Procura federale, ricostruendo con trasparenza quanto accaduto. Se emergesse che anche Hermoso ha ecceduto, sarebbe giusto prevedere una sanzione pure per lui. Ad oggi, però, una prospettiva del genere appare lontana.
Quel che è certo è che, in un momento storico così delicato, quei dieci secondi di violenza verbale pesano come un macigno sull’immagine del calcio italiano. Un calcio che, meno di tre settimane fa, aveva chiesto ai propri protagonisti di dipingersi il volto di rosso per dire con forza “no” alla violenza sulle donne.



